I risultato o risultati che ci si propone di ottenere in un certo arco temporale, sono anche detti obiettivi.
Gli obiettivi possono essere realistici oppure utopici.
Sono utopici quando presentano delle verbalizzazioni incomplete o carenti sotto quello il profilo logico e sono privi di dati o supporti che ne attestino la fattibilità.
Mentre sono realistici, quando questi si basano su analisi razionali che presentano una calibrazione su dati e supporti, che costruiscono un processo conseguibile passo passo.
La misurazione e il fatto di avere dati su cui basarci, ci offre un grande aiuto nel comprendere la fattibilità dell’obiettivo e la costruzione di esso.
Quando si costruisce, o quando si programma un obiettivo, quanto più si è specifici tanto più saremo in grado di capire se sarà possibile raggiungerlo.
Deve essere basato sui sensi, perché dovremmo capire dove stiamo andando, dove saremo in un determinato momento o quando lo avremo raggiunto.
I nostri sensi, quindi: la vista, l’udito, le sensazioni che proviamo, ci daranno una concreta attestazione di come si stia sviluppando il processo.
Come farei a sapere quando avrei raggiunto il tuo obiettivo?
Da cosa lo capirai?
Se ad esempio volessi far crescere il fatturato della tua azienda, dovresti avere un attestazione a livello visivo del fatto che questa crescita stia avvenendo o meno.
Se non hai un qualcosa che ti permetta di capire che sei arrivato all’obiettivo, difficilmente riuscirai a strutturarne uno che possa essere veramente raggiungibile. Questo, anche perché bisogna fomentare la propria motivazione, dando dei rinforzi continui e costanti per assaporare e pregustare quello che sarà.
Di per se non è tanto il raggiungimento dell’obiettivo che genera delle sensazioni positive, (certamente in parte lo fa) ma è più l’aspettativa legata al come sarà l’aver raggiunto quell’obiettivo che è determina un certo tipo di status, quindi bisogna imparare ad alimentare la fornace che ci spinge ad andare avanti, ogni singolo giorno bisogna tenere a mente il motivo per cui lo si sta facendo. Bisogna essere specifici e basare il tutto sui sensi.
Quali sono gli step per passare dal numero in cui sei al numero in cui vuoi?
Devi basarti su un’analisi specifica del tuo obiettivo, devi costruirlo in modo specifico, in modo tale da capire se durante il percorso ci saranno degli aggiustamenti da effettuare.
Quando si struttura un obiettivo, non si può prevedere il futuro, non si può essere certi al cento per cento che è tutto quello che si è costruito mentalmente funzionerà, quindi bisognerà dare una certa flessibilità al processo.
È importante evitare che ci siano dei conflitti tra i nostri valori e i nostri obiettivi, proprio perché i valori sono ciò sul quale basiamo la nostra esistenza. Sul quale proiettiamo i nostri comportamenti.
Parlo di ciò, in modo dettagliato e strutturato nei miei corsi.
Ti consiglio di darci uno sguardo. Inoltre Potrai trovarci utili esercizi da svolgere.
Al fine del costruire obiettivi ben formati, di certo il capire quale sia l’intento è di vitale importanza.
Se non si ha ben chiaro il punto d’arrivo, difficilmente si potrà stilare i passi da intraprendere, tutte le abilità necessarie da acquisire, quali strumenti consentano di monitorare i dati che noi acquisiremo, le persone a cui rivolgerci, chi sono le persone che di cui abbiamo bisogno, quali sono i requisiti che ci occorrono per soddisfare il nostro intento, dove trovare quello che ci serve, dove trovare cosa ci serve.
Devi ricordarti che, quando ci si pone un obiettivo, si deve stilare un processo che ci porti a ottenerlo. Si tratta sempre della costruzione di un processo!
Una volta capiti i punti chiave, ovvero: Cosa fare, come farlo, chi occorre, dove trovare ciò che serve, quando o quanto, dove si trova ciò che voglio e via dicendo, capire quale sia la scelta più semplice da intraprendere è importantissimo.
ATTENZIONE: “Ho detto semplice, non facile!
Vi è una bella distinzione tra le due parole.
Per raggiungere il mio risultato qual è la scelta d’azione più semplice per portare a termine il mio obiettivo?
Se devo passare dal punto A, al punto B, qual’è la soluzione più semplice (ovvero che implica meno passaggi) per raggiungere quel risultato?
Quando si stila un obbiettivo, serve inoltre capire quali potrebbero essere le possibili emergenze. Ci sono sempre delle possibilità d’incombere in fattori di rischio o possibili problematiche da risolvere.
Le emergenze sono tutte quelle caratteristiche che potrebbero mandare a rotoli il nostro piano, quindi creare dei piani di azione preventivi per contrastarle e è fondamentale.
Bisogna chiedersi: quali sono i rischi che posso controllare?
Quali potrebbero essere i fattori di rischio che non posso controllare e che non dipendono da me?
Se ci sono delle emergenze bisogna capire quali sono i fattori che possiamo gestire personalmente, quali sono i fattori che posso gestire attraverso le mie conoscenze e le mie capacità. Un obiettivo deve essere in gran parte gestibile da chi lo sta strutturando.
Una volta che hai capito quali sono i rischi da te controllabili, puoi anche chiederti come si possono ridurre al minimo sia le emergenze, che i rischi che possono essere controllati.
Sulla logica di ciò che abbiamo detto vi lascio qui in allegato un foglio nel quale potrete rispondere direttamente a queste domande, costruendo i vostri obiettivi in modo specifico e soprattutto ben formato, così che possiate avere di fronte agli occhi tutto l’insieme di componenti che vi porteranno a raggiungerlo.
Il compilare un semplice foglio però non è abbastanza, non è sufficiente se poi tutto ciò che scrivi non lo metti atto. Spingiti ogni giorno un passo oltre e fai ogni giorno lo sforzo di mettere in atto.
Prendi dalla vita il massimo. Ti auguro tutto il meglio di questo mondo, per te e per tutte le persone che ami. Il tuo tempo è adesso, dunque inizia, stai motivata/o e coltiva la tua persona. Coltivate il tuo essere, coltiva il tuo nuovo agire e stai motivat@!