Non sarà nell’angelo nel demone a scegliervi, sarete voi a scegliere il vostro angelo o il vostro damone.
La virtù non ha padrone e ognuno ne avrà in misura maggiore o minore a seconda che la onori o la disprezzi. La responsabilità è di chi sceglie, l’angelo il demone sono senza colpa.
Questo che affermo Platone.
Nonostante io abbia effettuato una piccola modifica aggiungendo il termine angelo, ma mi sono assunto la totale responsabilità di questo cambiamento. La responsabilità è di chi sceglie.
La responsabilità è una scelta!
Fa parte del processo di scelta, fa parte del processo del scegliere essere responsabili.
La responsabilità è la congruenza con un impegno assunto o con un certo tipo di comportamento.
Sott’intende quello che è l’accettazione di ogni conseguenza.
Quando ci si assume la responsabilità di ciò che si fa, di chi si è, di ciò che si mette in atto, ci si prende cura maggiormente di conseguenza di ciò che si sta facendo per raggiungere il risultato voluto.
Il fatto di assumersi la responsabilità, implica il rispondere abilmente alle varie situazioni, proprio perché non staremo ad addossare la colpa agli altri, proprio perché non staremo lì ad additare gli altri in quelle che sono le varie circostanze che si verranno a creare, ma ci prenderemo la nostra responsabilità delle nostre azioni, quindi, del come ci confronteremo con il mondo. Di come noi stessi ci plasmeremo nel mondo.
Le persone che si assumono la responsabilità di ciò che mettono in atto fa sì che queste possano apprendere in modo migliore, in modo più efficace.
L’apprendimento è parte anche degli errori che si commettono. Se non ci si assume la responsabilità dei nostri errori, difficilmente riusciremo a riconoscere quelle che sono le possibili soluzioni.
Il diventare responsabili fa sì che la nostra fiducia possa crescere, di conseguenza anche le persone che avremo attorno tenderanno ad avere più fiducia in noi stessi.
E noi saremo responsabili se noi risponderemo con maggiore abilità. Voglio raccontarti un semplice aneddoto legato alla mia esperienza personale. Stavo lavorando per un hotel all’estero, ricordo che fosse il primo giorno nel quale lavoravo all’interno di quell’hotel. Era un Ritz-Carlton, quindi un hotel abbastanza lussuoso. Un hotel di gran classe, devo ammetterlo.
E bene, la prima giornata nel quale facemmo un briefing generale, assistetti a una conversazione tra coloro che erano i team leader. Mentre parlavano saltò fuori che è un ragazzo era stato appena licenziato per una semplice cosa che aveva commesso.
Nel guidare un Bugie, ovvero macchina da golf, aveva impattato contro un masso, raschiandolo di lato.
Questo ragazzo, facendo finta di nulla ebbe la geniale idea di starsene zitto. Il fatto di non aver detto quel tipo di cosa le costò il licenziamento. Dopo una serie di indagini per capire cosa era successo lo scovarono e non solo perse il loro rispetto, ma anche il lavoro che gli consentiva di poter portare letteralmente il pane a casa.
Ascoltando quella storia, certamente, ne rimasi colpito.
Essendo una delle una delle prime mie esperienze in un hotel così grosso, decisi di prenderla per buona e farla mia. La sera, in un modo quasi di coincidenza perfetta, mi capitò una condizione nel quale mi dovetti rimboccare le maniche. Ricordo che mi diedero un compito. Nello specifico portare due grossi carrelli che pesavano più o meno un centinaio di chili l’uno, in un certo posto.
Dovevo semplicemente trascinarli, nulla di complesso. Fatto sta che mi trovai a un certo punto a dover affrontare una discesa. Ebbi la geniale idea di affrontarla con tutti e due i carrelli, essendo uno separato altro, questi viaggiavano in due modalità differenti e avendo un peso elevato, non avevo considerato che mi avrebbero potuto portare in una condizione difficoltosa.
Fatto sta che, scesi quella discesa, è il peso dei carrelli fu eccessivo al punto tale che arrivai alla fine della discesa che non riuscì più a controllarli. Impattai contro una scatola degli idranti frantumandone il vetro.
Rimasi bloccato per qualche istante nel cercare di capire cosa fare per rimediare. Passarono per il mio cervello svariate possibilità, svariate opzioni, ma tra le tante si fece largo il discorso che aveva fatto la mattina il team leader. Mi tornò alla mente il fatto che quel ragazzo non fu licenziato per il fatto che ebbe raschiato il boogie. Probabilmente, in un hotel come un Ritz-Carlton, che guadagna milioni all’anno, probabilmente una macchinetta di quel tipo sono solo spiccioli.
Dunque decisi.
Con grande timore delle conseguenze, avendo appena fatto un danno, non sapevo quanto potesse costarmi.
Ma ero disposto a rimetterci. Sali dalla guardia e letteralmente tremando (ero abbastanza giovane al tempo), gli dissi in spagnolo che era successa una cosa spiacevole. Mi guardò con fare stupito e mi chiese: cosa hai fatto?
“Ho impattato con un carrello su una scatola dell’idrante e malauguratamente si è rotto. Mi dispiace tantissimo. Come posso fare per ripagarlo?”
La guardi si rese conto del fatto che ero veramente dispiaciuto di ciò che avevo fatto e l’umiltà che mi portò ad assumermi le mie responsabilità mi fu riconosciuta.
Andammo insieme a vedere quello che era successo. Si mise a ridere e mi fece un sorriso.
Mi diede una pacca sulla spalla e mi disse: “stai tranquillo, continua a fare il tuo. Non ti preoccupare, questo non è nulla”.
Mi sentii decisamente sollevato, nonostante rimase il timore del giorno successivo per la reazione che avrebbe potuto avere il team leader. Era il primo giorno e un danno fatto il primo giorno non è proprio la migliore cosa da spalmare su un curriculum. Specialmente in un hotel rinomato. Ma non ebbi scelta e dovetti andare a lavoro il giorno successivo assumendomi le mie responsabilità e affrontando la situazione.
Era il momento del breafing mattutino per tutti noi che stavamo lavorando in quell’hotel con i leader che guidavano il tutto. Ci venne fatto un lungo discorso sul come fare le cose in modo accurato e dopodiché uno di loro mi guardò e mi disse: “Ho saputo che ieri hai fatto un danno!”
Io abbassai lo sguardo e gli dissi di sì. Chiesi scusa.
Lui mi guardò e affermò: “Non devi chiedermi scusa, hai fatto bene, grazie a te per avercelo riferito! Tranquillo, non è nulla, continua il tuo lavoro e complimenti per essere stato un uomo. Per aver fatto il tuo dovere.”
Mi guardo come se veramente provasse stima nei miei confronti e questo mi rese veramente fiero dell’azione che avevo fatto. Ciò aumento in modo considerevole la fiducia in me stesso e mi resi conto del fatto che l’assumersi la responsabilità di un certo tipo di azione, per quanto potesse essere difficile, implicava l’avere un certo tipo di risultato. Se mi fossi tirato indietro, probabilmente la conseguenza sarebbe stata quella di essere buttato fuori, proprio come accadde a quel ragazzo per una semplice cosetta non detta. Per non aver avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.
Ero certamente intimidito dal fatto di poter essere licenziato. Mi servivano i soldi per potermi pagare l’affitto e per mangiare giustamente. Ma la mia voglia di continuare, la mia voglia di mettermi in gioco era troppo alta, ed ero disposto a rischiare per fare in modo di rimanere.
Sapevo che se l’avessi fatto subito nel modo corretto, mi sarebbe stato riconosciuto. In caso contrario, se non l’avessero fatto, se non avessero riconosciuto la mia buona volontà, la mia voglia di essere sincero nei loro confronti, probabilmente non sarebbe stato il lavoro per me in quel momento e sarei stato felice di essere stato buttato fuori. Ma con la coscienza pulita!
Mi comporto come vorrei che le persone si comportassero con me.
Questa è stata una semplice lezione, ma certamente una di quelle che mi sono rimaste nel cuore e per cui ringrazio.
Il fatto di prendersi la responsabilità totale di chi si è, di cosa si fa, rende possibile l’attingere a nuove opportunità.
Nel momento in cui sei uno studente e non ti assumi la responsabilità del fatto che se non studi, otterrai un certo tipo del risultato. Starai mettendo in atto tutto ciò che ti porterà esclusivamente a fallire in quell’ambito.
La responsabilità, implica eliminare completamente le possibilità di fallimento.
Il fallimento esiste solo ed esclusivamente nel momento in cui non ci si assume la responsabilità delle proprie azioni per fare di meglio. Il fallimento è dettato principalmente dall’accettazione del fallimento stesso.
Quanto più progetti in modo accurato, tanto più le possibilità di riuscita aumenteranno.
Nel momento in cui non ti assumi la responsabilità di ciò che sta succedendo, della pianificazione dei tuoi risultati, tutto ciò comporterà l’andare ancora una volta verso il fallimento.
Assumiti la responsabilità assoluta come leader di te stesso, perché è questo che fa un leader.
Se tu sei a capo di un team, se sei a capo di una struttura che comprende più persone, devi assumerti la responsabilità totale degli errori e delle conseguenze dettate dalle tue scelte.
Se un compito va male, se una missione del tuo team o del gruppo che stai seguendo (in caso ne avessi uno) va male, la colpa non è la loro, la colpa è solo ed esclusivamente tua.
Sei il leader. E tu da leader devi assumerti la responsabilità totale di tutto quello che sarà il decorso della missione. Non importa quanto sia difficile, ma se vuoi essere riconosciuto come tale, questo è ciò che devi fare!
Un leader si assume la responsabilità totale di ciò che avviene, nonostante sappia che ci siano vari componenti a determinare la riuscita della missione. Ma il leader è colui che guida, il leader è colui che guida le persone verso una data direzione e se una persona ha compiuto una scelta errata in un dato momento e tu sei il leader, la colpa è solo ed esclusivamente la tua, perché probabilmente non ti sarai spiegato bene, perché probabilmente quella persona doveva essere curata maggiormente.
Quell’errore non è dettato dalla persona che l’ha compiuto, ma è la conseguenza di una scelta errata partita dal leader. Quando ti assumi la responsabilità totale e assoluta, gli altri di conseguenza lo faranno a loro volta.
È vero, ci sono cose che non possiamo controllare, ma un leader di questo ne è consapevole e lo sa bene. Se ne rende conto è se ne assume la totale responsabilità.
Su tutto ciò che possiamo non possiamo controllare devi imparare a muoverti con accuratezza, facendo in modo che ogni passo sia studiato al punto tale da raggiungere quell’obiettivo. Se non va bene, te ne assumi la responsabilità totale e ti rendi conto di ciò che è andato storto, così da migliorarlo la volta successiva. Ciò che non possiamo controllare, semplicemente è qualcosa che non possiamo controllare.
Noi dobbiamo essere in grado di adattarci al mondo che ci circonda. Questa è allo stesso modo una responsabilità.
Quando sei responsabile non esiste il non allenarti, non esiste l’alimentarsi in modo stupido, non esiste l’andare a comportarsi in modo inadeguato attraverso la tua comunicazione, non esiste il prendere decisioni inappropriate sotto il profilo del benessere sia fisico che mentale.
Essere responsabili allenandosi, implica l’ottenere come conseguenza un fisico in forma e in salute. Essere responsabili alimentandosi in un certo modo, implica come conseguenza il ricevere risposte più efficienti da parte del tuo cervello e il tuo corpo. Essere responsabili nel riposare adeguatamente, implica l’avere una mente e un corpo più efficiente allo stesso modo. Quando ti assumi la responsabilità della tua comunicazione, indipendentemente da chi hai di fronte, fai in modo che quella comunicazione possa andare nel verso il verso desiderato.
Se ti assumi la responsabilità del fatto che tu puoi influenzare gli altri, che tu comunicando influenzi le persone e il mondo che ti circonda, puoi anche scegliere la direzione nel quale impostare la tua comunicazione rendendola potente e in grado di offrirti una vastità di possibilità.
Assumiti la responsabilità della tua comunicazione, delle tue azioni, delle tue scelte e automaticamente crescerai in modo esponenziale come persona, come individuo potendo inoltre offrire un contributo al mondo fondamentale.